& Strategie Imprese Mercato Pensare in grande di Tony Bosotti Il Gruppo IMT lntermato ha recentemente acquisito la Sirmu dando vita a Sirmu-MT. La nuova società avrà anch’essa la propria direzione a Crosio della Valle (VA), pur mantenendo i reparti produttivi nella storica unità di Rivanazzano (PV). Sull’operazione abbiamo rivolto alcune domande a Claudio Caprioli, presidente e direttore commerciale di IMT Intermato I l Gruppo italiano IMT lntermato di Crosio della Valle (Varese), con un fatturato complessivo pari a 40 milioni di euro, è specializzato nella produzione di torni verticali e si presenta come ‘punto di riferimento nel settore dei centri di tornitura di metalli CNC’. Nato nel 1983, il Gruppo IMT Intermato ha festeggiato lo scorso anno i 30 anni di attività, e, come dicono in azienda, diventando ‘leader mondiale nel campo della lavorazione di ruote in alluminio per automobili’. In questo trentennio di attività, il Gruppo IMT Intermato ha raggiunto una presenza capillare in Europa e in altre aree strategiche nel mondo attraverso le sue filiali dirette. Oggi il Gruppo presenta una importante novità: a partire dallo scorso marzo 2014, la gestione delle attività svolte da Sirmu è stata trasferita a Sirmu-MT, nuova società parte del Gruppo IMT lntermato, che avrà anch’essa la propria direzione a Crosio della Valle, pur mantenendo i reparti produttivi nella storica unità di Rivanazzano (PV). Da oggi gli operatori del settore potranno quindi fare riferimento a Sirmu-MT, che detiene ora la piena disponibilità della struttura produttiva in precedenza utilizzata da Sirmu. La società Sirmu, dal canto suo, ha mutato la propria denominazione sociale in CO.MA.RI. - Costruzione Macchine Rivanazzano ed è stata posta in liquidazione, così da poter definire i rapporti pregressi nei quali non è subentrata la nuova società. Le due società protagoniste di questa unione hanno avuto fino a oggi attività e personalità ben distinte e riconosciute dal mercato. IMT lntermato ha operato 30 rmo giugno 2014 Claudio Caprioli, presidente e direttore commerciale di IMT Intermato. prevalentemente all’estero, dove è ben conosciuta uta e apprezzata, con un fatturato ottenuto per oltre il 90% grazie all’esportazione; mentre Sirmu ha invece, da sempre, rapporti con i principali e importanti utilizzatori di torni verticali sul mercato italiano, a cui unisce una buona presenza anche all’estero. L’unione tra queste due tipiche aziende italiane dalle dimensioni medio piccole, che, pur con prodotti simili, si rivolgono tuttavia a segmenti produttivi e mercati diversi, porterà dunque a sviluppare maggiormente i rapporti con i principali utilizzatori di torni verticali in Italia, oltre a consolidare l’offerta verso l’estero e a rafforzare la presenza del Gruppo IMT Intermato nel settore ferroviario ed energetico, con l’obiettivo di raggiungere in un paio d’anni un fatturato complessivo di 60 milioni di euro. IMT Intermato ha direttamente alle dipendenze 120 addetti, ai quali si aggiungono quelli che operano nelle aziende controllate e presso i subfornitori. Per quanto riguarda Sirmu-MT, la nuova società ha già assorbito 17 dei 33 dipendenti della Sirmu, contando di poter in tempi brevi potenziare il numero degli addetti. Quali sono i contorni della vicenda che hanno portato all’operazione di acquisizione di Sirmu? “Il contesto in cui si è avviata la trattativa d’acquisizione deriva dalla crisi che ha colpito il settore della macchina utensile negli ultimi anni e che ovviamente si inserisce in un quadro economico generale di forte calo degli investimenti sia in Italia sia in generale in tutta l’Europa. La Sirmu è sempre stata particolarmente attiva nei settori del ferroviario e dell’energetico, settori che hanno avuto un ridimensionamento dei progetti. Pur avendo Sirmu un programma produttivo molto simile a parte della produzione di IMT Intermato, avevamo verificato sbocchi differenti degli impianti e questo è stato l’elemento che ha destato l’interesse nostro per l’acquisizione dell’attività atta ad avere un marchio prestigioso che da oltre trent’anni opera con competenza e serietà nel settore dei grandi torni verticali, dove è ben conosciuto e apprezzato”. Possiamo conoscere le linee strategiche che guideranno lo sviluppo della nuova realtà produttiva? “Le due società dovranno sfruttare tutte le sinergie al fine di poter accrescere contemporaneamente il bagaglio tecnologico di entrambe, avendo per contro risparmi economici dati da utilizzo di funzioni comuni. Non è prevista nessuna fusione tra le due produzioni e tanto meno tra le due società che dovranno invece sempre più essere indirizzate a conquistarsi spazi in specifici settori merceologici senza cannibalizzazione tra le due produzioni. Oltre a questo, contiamo di dare maggiore importanza all’export extra-CE di Sirmu–MT e, per contro, far meglio conoscere i prodotti IMT Intermato nel mercato CE anche fuori dal settore automotive”. Dal punto di vista dei mercati geografici di sbocco le due ex società sono abbastanza complementari, dal punto di vista del prodotto invece quali aggiustamenti sono necessari? “Come detto, in generale la fascia dimensionale delle macchine ha delle grandi analogie, ma le due aziende hanno poi sviluppato personalizzazioni specifiche. Un prodotto che sarà a totale appannaggio di Sirmu-MT sarà quello per il settore ferroviario che porterà anche a una crescita del programma di produzione finalizzata a poter disporre di una gamma di soluzioni atta a soddisfare l’intero processo produttivo. Nata per ottemperare a quanto sopra è anche la nuova serie di macchine VTE, destinate alla lavorazione di finitura, che stanno riscuotendo successo anche in altri settori e anche queste macchine con motore ‘torque’ saranno prerogativa del marchio Sirmu-MT. Altro importante settore che continuerà a essere seguito da Sirmu-MT e che non trova nessuna alternativa in IMT Intermato è la rmo giugno 2014 31 & Strategie Imprese Mercato linea di produzione di grandi foratrici, particolarmente apprezzate nel settore dell’energetico e del nucleare, così come i torni verticali rototraslanti della serie Vtmp-RT che sono e resteranno un prodotto specialistico di Sirmu-MT. Naturalmente questi saranno i primi passi di un’unione che, passo dopo passo, dovrà rafforzarsi e dare sempre più un’immagine differente delle due società”. L’operazione condotta in porto quali vantaggi potrà apportare ai clienti sia italiani sia esteri? “Il primo grande vantaggio consiste nell’avere ‘in casa’ tutte le fasi progettuali e costruttive. Questa è la base per poter creare gruppi comuni unificati che si possano trovare a magazzino per ottenere un’ottimizzazione dei tempi di produzione e del servizio assistenza. Maggior numero di macchine globalmente vendute significa poter avere la possibilità di creare centri service comuni nel mondo, atti a meglio soddisfare le richieste degli utilizzatori senza problemi di lingue e di fusi orari. L’unificazione di alcuni componenti, non determinanti per la specificità della macchina, permette conseguentemente l’ottimizzazione della produzione e degli acquisti della componentistica con favorevoli ricadute in termini economici sull’utilizzatore finale. Ultimo ma non ultimo per importanza è l’impatto che dimensioni maggiori del fornitore possono avere sull’acquirente in termini di maggior tutela dell’investimento nel tempo poiché è pre- 32 rmo giugno 2014 vedibile sia un miglior mantenimento del valore del bene nel tempo sia la forte probabilità di avere negli anni a venire un solido interlocutore atto a garantire nel tempo l’efficienza dell’impianto”. Per quanto riguarda la struttura commerciale che tipo di riorganizzazione sarà necessaria? “Non pensiamo a nessun accorpamento delle reti commerciali che rimarranno distinte per i due prodotti. Potremo invece rendere disponibili a entrambe le reti di vendita una maggiore gamma di macchine e soluzioni per soddisfare un crescente numero di richieste. Crediamo che la specializzazione della rete commerciale sia un punto di forza da sviluppare dando ai clienti dei partner che abbiano soluzioni e suggerimenti specifici almeno per alcune tipologie di produzione su cui puntiamo a diventare leader”. Alla luce della vostra esperienza che riflessioni sorgono sul settore delle macchine utensili in Italia? “Il mondo della macchina utensile italiano è formato troppo spesso da aziende con dimensioni tali da poter essere difficilmente attori di una competizione globale con i grandi Gruppi, specialmente asiatici, che si stanno formando. La passione nello sviluppare il prodotto, la genialità e la flessibilità costruttiva italiana spesso da sole non pagano ne sono armi sufficienti per vincere la L’ingranaggio che mancava battaglia della concorrenza e questa situazione ha portato molte aziende a marginalizzarsi, spesso a cedere l’attività a mani straniere o peggio a cessare l’attività. La competizione globale non lascia grandi spazi agli ‘artigiani’ nel settore della produzione di macchine utensili, occorre essere dotati di presenze capillari ed essere presenti su tutti i mercati con adeguate strutture per la vendita e, importantissimo, per garantire un adeguato service nonché di idonee strutture progettuali e di capitali adeguati a finanziare i progetti e poter avere la credibilità internazionale che grandi macchine richiedono. Crediamo che l’unione tra IMT Intermato e Sirmu-MT sia un passo verso un’importante iniziativa tutta italiana sia per capitali sia per produzione che mi auguro future generazioni di manager sapranno sviluppare e valorizzare dando un contributo all’economia italiana e all’immagine tecnologica del nostro Paese nel mondo”. L’informazione in movimento: precisa e continua Il nuovo sito di Fiera Milano Media interamente dedicato alla meccanica e alla progettazione industriale www.meccanica-plus.it lead your business rmo giugno 2014 33
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